RIGUARDO ALLA TAVOLA #9

Preparazione 9 – La risaia

Coscette di rana impanate accompagnate da una gelatina d'alga e una complementare variante della medesima preparazione, arricchita da un tipico risotto novarese alle rane.
La ricetta per questa nona edizione di Riguardo alla Tavola, presentata in due sfiziose varianti, vuol essere un omaggio al territorio piemontese, con un focus in particolare sull’area novarese.

Tra fiori selvatici e mondine intente alla raccolta, adornato da striature verde intenso, il piatto evoca l’immagine di una piccola risaia: un’ambientazione unica che racconta il duro lavoro dell’uomo al servizio della terra e la cura verso questa.

Una giocosa composizione di tre piatti della collezione Rosenthal Accenti. Forme organiche che, accostate l’una all’altra, evocano una piacevole sensazione di movimento.
Ad accompagnare il tutto, posate Sambonet Queen Anne nella preziosa finitura Antique PVD Gold.


Ristorante Opificio – Novara | Ph. G. Barzaghi

La preparazione
300 g di riso
24 rane
50 g prezzemolo
2 carote
2 cipolle piccole
1 spicchio d’aglio
1 costa di sedano
100 g vino bianco secco
100 g formaggio grattugiato
2 l brodo
40 g di burro
4 cucchiai di olio
Sale
Pepe 

Pulire e spellare le rane, lavare accuratamente e usare solo le cosce eliminandone l’ossicino. Tritare le biete con prezzemolo e aglio. Mettere metà trito in una casseruola con tre cucchiai d’olio, una cipolla, le carote e il sedano a pezzetti, sale e pepe. Trascorsi due minuti unire le cosce delle rane, coprire e cuocere a calore moderato mescolando di tanto in tanto. In una casseruola mettere l’altra cipolla tagliata a fettine, un cucchiaio d’olio e farla diventare trasparente. Quindi unire il riso, lasciarlo colorire, bagnarlo con mezzo bicchiere di vino e far evaporare. Portare a cottura, aggiungendo un mestolo alla volta di brodo. Quando il risotto è quasi pronto regolare sale e pepe. Unire il restante trito di prezzemolo, biete e aglio. Aggiungere le rane con la loro salsa, burro, parmigiano e mantecare.

Ristorante Opificio – Novara | Ph. G. Barzaghi

CONDIVIDI: