#quiteastory >> Centrotavola Gio Ponti

La sua progettazione risale al momento in cui Gio Ponti sembrava aver unificato, per la prima volta, la sua teoria: quella della “forma finita”.

Il maestro sessantenne, in ogni suo progetto, avvalorava la forma conferendole “invenzione strutturale”, “essenzialità”, “espressività” e “illusività”.
Tra l’invenzione teorica di Ponti, la ricchezza e il fervore del design degli anni ’50 e la costruzione della Torre Pirelli prende vita il nuovo centro tavola Sambonet. Progetto inedito ed estremamente caratterizzante per via della sua perfetta forma simmetrica, il Centro Tavola Gio Ponti è stato concepito per essere un oggetto dalle molte vite, andando oltre alla sua originaria funzione.

Interamente in acciaio inox, ma disponibile anche in acciaio argentato, il centro tavola è costituito da due singole coppe con piede che, insieme, compongono un elemento quasi perfettamente sferico. Se separatamente le coppe possono accogliere scenografici frutti o fiori, unendosi, vanno a costituire un’ unica e impattante architettura.

Un affascinante oggetto d’arredo, un’opera d’arte da interpretare nei propri spazi e da vivere come un vero e proprio “lusso”.

 

 

 

 

BIOGRAFIA
Gio Ponti, nato a Milano nel 1891, nel 1921 si laurea in architettura presso il politecnico di Milano e intraprende l’attività professionale associandosi con altri architetti milanesi. Il primo esordio pubblico è datato 1923 alla prima Biennale delle Arti Decorative di Monza, cui seguiranno molte partecipazioni alle successive Triennali di Monza e Milano. Dopo una significativa esperienza legata alla manifattura in ceramica, nel 1928 fonda la rivista “Domus”.
Dal 1936 al 1961 è professore di ruolo alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Padre del design made in Italy, Gio Ponti è il maggior esponente italiano del razionalismo: la sua costante ricerca architettonica trova in tutte le sue opere un’estrema sintesi ed equilibrio formale.

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